DOLOMITI PATRIMONIO UNIVERSALE DELL’UMANITA’
SIVIGLIA (SPAGNA) – 26 GIUGNO 2009 – Il ‘World Heritage Committee’ ha ufficialmente inserito le Dolomiti nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco.
La decisione sulla candidatura presentata dallo stato italiano è stata presa all’unanimità dai 21 membri della commissione Unesco, riunita a Siviglia. Alla proclamazione ha assistito la delegazione italiana guidata dall’ambasciatore all’Unesco Giuseppe Moscato e dal ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo. In sala anche esponenti delle realtà territoriali che l’hanno sostenuta.
PATRIMONIO DA 231 MILA ETTARI DI VETTE
immagine tratta da www.dolomiti-unesco.org
Nove gruppi dolomitici per un’ estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di ‘aree cuscinetto’, per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine
Ne fanno parte il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldo e Ampezzano; il massiccio della Marmolada, posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato dalle Pale di San Martino, Pale di San Lucano, Civetta, Moiazza, San Sebastiano, Pramper e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio veneto ma anche trentino; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, le piu’ orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine; le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies; il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale; il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove vive ancora l’orso bruno, tutte in territorio trentino; il Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al mondo, le cui stratificazioni rocciose dei più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di ‘leggere’ come in un libro aperto la storia geologica della Terra.
La candidatura delle Dolomiti era arrivata in Spagna forte del parere positivo espresso dall’Iucn (l’Unione mondiale per la conservazione della natura), l’ organismo internazionale incaricato di esaminare in prima istanza le candidature dei beni naturali Unesco.
Sinora in Italia il riconoscimento come bene naturale era stato assegnato solo alle Isole Eolie.
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